sabato 17 luglio 2010

concerto grosso

il mio amico ieri ha suonato. sullo stesso palco, poco dopo, sarebbe toccato a dio.
uno dei tanti, che vendono tante copie e girano in ferrari.
per l'occasione sfoggiava un copricapo di piume, dio. forse pensava di essere quetzalcoaltl, o qualcosa del genere. forse non sapeva neanche chi è.
ma il mio amico mi ha fatto entrare gratis. ed era bello vederlo là. emozionato e contento, anche se non era la volta giusta, nè la folla più grande. forse perchè non è dio, quindi si gode la vita.
poi il mio amico, ha guadagnato neanche un millesimo di quanto ha guadagnato dio. fossero andati con un cappello tra gli astanti gli sarebbe andata meglio. ma così vanno le cose. per fortuna che non è venuto con il divin aereo privato.
poi, infatti, tornando a casa, abbiamo fatto tardi. si siamo fermati a mangiare qualcosa con amici, umani. una carbonara. non era divina, ma buona sì. in fondo erano le tre.
dio non si fa toccare nè guardare. anche se sicuranmente qualche bella mortale gli avrebbe concesso le sue grazie, più tardi nella serata. chissà se si sono divertiti.

il morale della favola è:

basta con gli squilibri socioeconomnici frutto di un capitalismo sfrenato idiota e senza scrupoli!
oltre a prenderlo in culo sopportiamo pure l'acrimonia beota di miliardari disadadattati.
tanto noi abbiamo dalla notra parte l'amore di cui trabocchiamo.
ma se trovassi un poco da lavorare non sarebbe male...
 
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