lunedì 26 aprile 2010

all'anima del commercio 1: prodromi e giorno uno

è stata tutta colpa del caso, beffardo. capita come sempre capita in Italia. amico chiede ad amico se ha un amico per fare un lavoro. quindi il lavoro c'è. io sono l'amico che lo fa. mi arriva la telefonata appena scendo dal treno a napoli, pronto a riprendere possesso dei miei beni terreni. sembra un film. grazie. culo.

domenica 25 aprile 2010

resistere. liberare.

oggi è la Resistenza. che bello.

fini in televisione a fare il bravo ragazzo, quello della destra moderna, moderata e responsabile. e noi infarlocchiti dalla celestiale visione di capofortuna. poi alla fine che ha detto? niente. alza la voce e basta. tira la corda per vedere quanto si può permettere. in realtà mi è sembrato quasi dolce, femminile. un litigio tra innamorati, poi alla fine ci si calma e si diventa ragionevoli. non conviene andare alle elezioni anticipate. a loro. a me non credo.
intanto abbiamo un fascista alla ribalta. si prende più spazio delle celebrazioni. mentre le solite polemiche accompagnano una doverosa, impagliata retorica.

mercoledì 21 aprile 2010

viaggio 2.0

i piedi per terra.

e la terrà è quella italiana, di napoli. continuo a farmi guidare dalle sensazioni. mi dicono che fa bene essere tornato. quello che mi era pesato di più, mentre ero lontano, è stato aver sfiorato solamente la mia vita a casa. mi tiravano le occasioni neache cercate, prima di averle perse. in quel paio di mesi avevo avuto il tempo di vedere come stanno i miei amici e tutte le persone che mi stanno a cuore. ho visto un mondo che è andato avanti. che ha eroso con pazienza l'instabilità, morso dopo morso creando la cosa più semplice, un piccolo spazio di tranquillità.

lunedì 19 aprile 2010

il cairo . frammenti a posteriori .

tornato a napoli, da qualche giorno. guardo indietro ad una settimana cairota. già sembra lontanissima.

scritto poco. sono stato una settimana in ottima compagnia. distrae e distende. poi di questa città non avevo nessuna idea. mi ci sono immerso così, senza avere niente da capire. niente miti, niente aspettative da tradire. a parte una improvvisa, lunga e piacevole chiacchierata con un altro scrittore, non ho fatto un granchè. una specie di vacanza, in pratica. anche per l'osservazione.
però il posto mi ha stregato. è incredibile. terrò qualche antenna piegata nella sua direzione. magari ci ritornerò. ma ora non so, non importa.
ho scritto solo un paio di brevi appunti. 

martedì 6 aprile 2010

ad esempio (anche) a me piace il sud

giorni tranquilli. vedere la città semichiusa, per il suo lato cristiano, i giorni di pasqua. mentre sul lungomare è tutto un pullulare di gente, intenta a tutto pur di godersi il sole primaverile. da ramlet el-baidà رملة البيضاء a sud, passando per gli scogli del piccione, detti la rauchè الروشة e fino a quando la corniche sfuma nelle inerti geometrie della downtown. 
quindi cammino, tanto. pigramente mi do da fare, domani un'altra intervista. e sostanzialmente penso. raccolgo i pezzi e li metto insieme. ecco: vedo quanto ci ho capito.

molte cose ancora sono brandelli di idee che frullano nel confortevole e relativamente poco inquinato vuoto della mia testa. poche altre però sono riuscite a sedimentare una parvenza di coscienziosa analisi. si tratta di quello che cercavo, di quello che mi sono ritrovato, e di quello che vi ho trovato dietro.

sabato 3 aprile 2010

un po' di viaggio

oggi sono andato a tiro صور, facendo sosta a sidone صيدا sulla via del ritorno.
il sistema di trasporti non sarà perfetto, ma funziona. a questa massa di van, mini bus o bus veri, taxi collettivi e servìs mi ci sono abituato da tempo. dalla siria. forse da prima, napoli. il segreto è rinunciare alla fretta, se si può. ed alla precisione. in cambio della gioia di rotolare in un caleidoscopio di materiali grezzi.
quando si viaggia è tutta un'altra cosa.
 
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