martedì 4 dicembre 2012

primarie, parlamentarie, (v)otarie, parlarie e parlesie


rompere le palle sulle primarie è sempre tonificante. purtroppo durante le primarie del PD avevo da fare, non so, non c'ero, se c'ero dormivo... comunque sono contento che ha vinto bersani, e chi non beve con me peste lo colga (metaforicamente e scherzosamente)...
passiamo ora ai veri paladini della democrazia e del progresso: il M5S. il mio virgilio è nanni moretti, non per la sua attività politica (avvizzita e dscutibile) ma per il suo guisto refrain "le parole sono importanti... chi parla male vive male". e se lo prende anche a quel servizio, alle volte.

ma andiamo avanti. leggo dalle "istruzioni" (come a un cane, o una recluta, perchè "regole" è una parola da ladri, giusto?). "Il MoVimento 5 Stelle (M5S) promuove la presentazione alle prossime elezioni politiche del 2013 di liste di candidati che si riconoscano nel Programma del MoVimento e nel suo capo politico Beppe Grillo".
il capo è già stato definito e confezionato, non si discute, figuriamoci. poi la parola è esattamente democratica, non è un segretario, o un candidato premier, ovvero uno che svolge un lavoro. è IL CAPO, un destino, un'investitura... vabè. puoi votare se hai aderito al movimento entro settembre scorso. o meglio, sei un ABILITATO. gli altri sono scemi. evidentemente è giudicato obsoleto il concetto di avere un diritto da mettere a disposizione ad alcune condizioni.
non ci sono consultazioni con sedi e circoli del movimento, non esiste la possibilità di confronto fisico, diretto umano, inoltre le liste di eligibili sono state già fatte, su criteri che onestamente non so quanto siano stati discussi. e non mi piacciono neanche.  grillini insoddisfatti ne ho visti.
la cazzata, il mito che su internet è tutto più democratico: invece su internet puoi controllare in maniera invisibile, basta essere il proprietario o gestore del sito. che in questo caso è il principale stakeholder del movimento, grillo. controllato e controllore.
al circolo o per strada non puoi fermare uno che parla senza fargli violenza, quello è uno spazio da arrichire e proteggere con regole. ma è roba da vecchia politica, in fondo... il corpo della gente è la frontiera della libertà, non la trovi certo nella camera digitale del grande fratello orwelliano. un po' di ripetizioni non guastano.
a parte questo insistere sul contrassegno, presente in vari punti delle "istuzioni", che non capisco chi ne è il proprietario (grillo o il movimento? se mamma lo chiama si porta il pallone a casa?), il programma è un po' vecchiotto (2009 [sic.]), pretenzioso in alcuni punti e scontato in altri. dire che hanno ottenuto lo stop al ponte sullo stretto è incredibile presa per il culo. bella forza: era impossibile e lo sapevano tutti. che hanno anche impedito un attacco alieno e la fine del mondo maya non lo scrivono? poi in economia al primo punto: promuovere la class action. bravi! grande pensata! peccato che era quello che stava per fare il vostro acerrimo nemico bersani, prima che cadesse il governo. che si fa? si copia il ladro? oppure si copia e si da del ladro al copiato? lascio perdere il resto del programma che ho da fare cose serie.
ora basta sparare sulla croce rossa. le percentuali che questo M5s ha preso in sicilia erano chiare da quali orizzonti politici e culturali venissero, e dovranno farci i conti, inutile che nasconderlo. queste situazioni ripetono la polica pronta per il consumo che ha rilanciato berlusconi e da cui la sinistra (anche a sx del PD) è stata troppo a lugo tentata (finora, ci si augura). il cittadino utente, che sceglie il rappresentate come un prodotto già confezionato, al cui desing ha partecipato con qualche misero sondaggio. senza mai essere il padrone del processo progettuale e produttivo. roba che puzza di merda-market(t)ing da un miglio di distanza. ma la puzza si sente se si è respirata aria pulita.
certo che questi signori del M5S stanno avanti, ma non nel senso buono. su queste cose bisognerebbe riflette. magari a partire dall'uso delle parole. ci si esalta per quello che si vuole sentire. cure palliative per democrazie morenti. che però sono colpi di grazia. mentre basterebbe un po' di ginnastica politica e democratica per tutti. prendere la responsabilità di decidere un po' di più del candidato o del rappresentante. allora si capirebbe che CAPO non è una bella parola. e spero che succeda, come è successo che l'appeal e gli slogan (un po' vuoti per verità) di renzi non hanno avuto la meglio. PDL? no comment.
spero che si scelgano altri toni, l'utilizzo di regole di rispetto a partire dalla comunicazione. come quelli che ha usato renzi a giochi fatti (bipolare un attimino il giovine?). e non importa se perde "impatto". non è solo perché il ladro urla "al ladro" per distarre le sue vittime e poi alleggerirle. neanche solo perché l'aggressività verbale è sorella della generalizzazione facile, della discriminazione, dell'affossamento del dubbio, del più debole e via dicendo. tutto ciò che la costituzione italiana dovrebbe proteggere.
c'è di più. di questo passo rischiamo di dimenticare che siamo persone da coinvolgere, che devono coinvolgere. non consumatori da imboccare e allo stesso tempo prodotti da convogliare.

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