qahwat al-bursah
al-tugariyyah è l'ufficio serale di ale. ci va quando chiude il
primo, quella supermoderna biblioteca alessandrina, tanto malmessa da
far violenza all'epiteto storico di cui abusa (a causa
dell'incompetenza del politicante fedele a mubarak che finge da
direttore speciale plenipotenziario - grand.bastard.figl.diputt.).
ci andiamo insieme, ale
ed io. a starcene da solo. mentre io guardo e assaporo la vita,
quello sfigato (nel senso ministeriale del termine) di ale ci va a
riflettere, a finire di verbalizzare le sue doverose elucubrazioni
accademiche. a quanto mi suggeriscono i suoi sensi l'atmosfera è
proficua: il vocio sommesso, il tintinnio di tazzine e bicchieri, lo
sbattere di tessere di domino o di tawlah riescono a concentrarlo.
molto più del baccagliare dei giovani utenti della biblioteca, che
la trasformano in uno zoo.