giovedì 10 giugno 2010

marinai, crisi, banche, stipendi e ippopotami

vabbene.. continuiamo.
la capa non mi aiuta più. anzi, cominicia a farmi male, a quest'ora. continuo il discorso di ieri.

domani sfilata della marina nel golfo di napoli. oggi facevano le esercitazioni. osservo sei navi da guerra in fila che si avvicinano alla mia città e penso che sono cazzi.

però i marinai in piedi sugli alberi dell'amerigo vespucci fanno la loro porca figura. una nazione in guerra, come questa, dovrebbe risparmiarsi queste frivolezze. oppure smettere di fare la guerra.

(intanto, se proprio non ci tieni alla digestione, da' un'occhiata qua)
http://www.gennarocarotenuto.it/immagini/Manovradiguerra_12F1/Manovra.jpg



ma pensiamo ad altro.
ho appena mandato un fax. coordinate bancarie per l'accredito di un microstipendio. un lavoro che avevo fatto da poco, e per poco, anche meno del loro microcontratto, per un sito che promuove offerte vantaggiose su cose superflue. non mi lamento. per essere soldi, sono soldi.

però
continuo a non starci dentro. colpa la mia pirlaggine: mi pagano 5 giorni di lavoro, mentre ne avevo fatti 12. ma da bravo pirla avevo cominciato prima che mi fosse arrivato il contratto, poi non pensavo di smettere subito, eccetera. niente di che. un duecento euro. giusto. che me ne faccio. loro fanno operazioni di milioni e quei miei duecento euro sono fondamentali. manco se li mette in tasca il criceto della contabilità.
sono disgustato. e mi aveva infilato un amico del mio quarto fratello. poi parlano di camorra, e mai abbastanza. ma guardiamo anche questi signori di milano. la realtà è che fanno tutti schifo.

poi si mettono a piangnucolare che poi durante le manifestazioni qualche ufficio (mai preso a caso, bisogna ammettere) viene devastato. i bancomat (che poi non capisco perchè questo nome assurdo che non è italiano e non viene usato, tanto meno compreso, all'estero). l'orrore che sucitano quando vengono lerciati, fatti a pezzi. sono pezzi di ferro. materia inanimata.
fanculo. la mia simpatia nei confronti dei vecchi, classici rapinatori di banche cresce. dovrei preoccuparmi?

poi un conto in banca, in italia, non ce l'ho più. sto per riaprirlo. ma l'inghilterra, quello schifo di nazione per altri versi (molto personali, indeed), mi ha viziato con conto gratis, dico non caccio un centesimo. e c'ho pure la visa, mica cazzi. qua ho dovuto insistere per farmi aprire un conto semplice. avrei per forza dovuto cedere e pagare 40 euro per operazioni illimitate allo sportello. negli ultimi 10 anni sono andato allo sportello una volta. è stata dura farlo capire all'impiegata.
ma che cazzo. per fare bella figura si venderebbero anche l'anima (visto che il culo, dubito sia rimasto qualcosa).

e comunque siamo costretti a pagare un tot di euro all'anno per la tassa sull'estratto conto. me lo ricordo bene. arrivava un mese e mezzo dopo. inutile. anche solo la carta sprecata è un insulto all'ambiente. non è tanto per i soldi. ma perchè non c'è scampo. per farti accreditare lo stipendio, quello schifo, devi averci il conto, e quindi paghi lo stato. che giustamente nessuno fa niente. chi si taglierebbe una palla per dimostrare di essere onesto?

intanto non ho ancora osato chiedere un pagamento per un lavoretto fatto, roba di schede di lettura. sai, è la prima volta, ringrazio dio che mi è capitata l'occasione. mi sono rincoglionito di brutto.

il fatto è che questo mondo non mi appartiene più. o meglio ne sono fuori. troppo idealista. forse. ma non cerdo che bisogna essere idealisti per rifiutare la grettezza dominante. capisco il capitale, quello con il cilindro in testa, dei CDA e bond e stock. sono i loro sgherri a preoccuparmni. si sono moltiplicati. pronti a tutto per due lire. homo homini lupus in grande spolvero. basta trovare qualche giustificazione idelogico filosofica. e tutti impercettibilmente assomigliamo sempre di più a bestie (con rispetto parlando).




ma io non ci posso fare niente. tanto lo so da che parte sto. credo di ricordarmi bene.

io sto con gli ippopotami.

6 commenti:

  1. Questo tuo "delirio" monologato ha un nonsochedispettacolare! Che scritto tutto di fila fa un certo effetto leggerlo. Io aggiungerei che, se davvero riuscissimo ad avvicinarci alle bestie, avremo tanto di cui guadagnare.
    p.s. Fatti pagare, che solo di ideali, non si campa!
    Ciao!

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  2. io pensavo a cose del tipo riuscire finalmente a capire cosa vuol dire essere umani. accontentarsi, in pratica.
    gli ideali. da quando ho ripreso a seguirli un po' di più le cose hanno cominciato ad andarmi meglio.
    sono anche più concreto. non tanto, anzi. concretino, magari. ma già è molto, credimi.

    p.s.: graziedelcomplimento. che scritto tutto di fila spero renda che arrossisco

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  3. Concretino mi dà l'idea di un piccolo cretino, non è carino. Cmq si, il termine "accontentarsi" è la parola magica per la mediocrità del viver sereno. Io ci sto lontana un anno luce.
    p.s. Hodettosoloquellochepenso, che attaccato alla cacchio vuol dire: che t'arrosisci a fare?!
    Ciao ciao

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  4. Sulle banche, aveva ragione Fantazzini.
    E' più onesto rapinarne una che fondarla(spero di avere azzeccato la citazione!)
    La penso proprio come te, gli ideali valgono, ho smesso pure di sentirmi fuori dal mondo, è il mondo così com'è che mi lascia distante.

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  5. Ciao Alessandro e benvenuto sul mio blog. Ciao Maraptica. Scusami lucelu se faccio il pedante, ma la citazione è di Brecht. Il mio amico Horst, gran bella persona peraltro, l'avrebbe però certamente sottoscritta. Molti anni fa redasse lo statuto dei gabbiani:
    art.1) I gabbiani sono nati per volare liberi.
    E' l'amore e la gioia di vivere che determina il loro essere sovversivi.
    art.2) Con il loro comportamento essi insegnano a volare agli altri uccelli, senza la presunzione d'essere l'avanguardia di chicchessia.
    art 3) Essi si cercano e si trovano in base alle affinità comuni e non accettano regole all'infuori delle proprie passioni, dei propri desideri e del loro piacere di vivere e di volare insieme. Su questa base si uniscono in piccoli stormi d'affinità, federati tra di loro, per vivere e volare insieme e per lottare contro tutto quanto umilia il senso della vita e della libertà.
    art.4) I gabbiani praticano il mutuo appoggio e quindi s'impegnano ad aprire e rompere le gabbie dove sono rinchiusi i gabbiani e gli uccelli.
    art.5) Con questo articolo si annullano i precedenti quattro ed eventuali futuri articoli, perchè i gabbiani non riconoscono statuti, nè leggi, nè regolamenti, nè forme programmate d'esistenza, all'infuori del loro piacere di volare liberi.
    Tutto il precostituito e il programmato non fa che limitare e umiliare la vita.
    I Gabbiani

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  6. P.S.: sì, forse sono stato un tantino pedante e saccente, ma parafrasando Jessica Rabbit rispondo che non è colpa mia, è solo che mi hanno disegnato così... :-)

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