sabato 4 giugno 2011

REFERENDUM!!! i bravi animaletti escono dal letargo per andare alle urne

Ho letto e ascoltato vari commenti su questo referendum che Berlusconi prova ancora, disperatamente, ad affossare (è troppo malizioso pensare che, in realtà, IL QUESITO CHE LO PREOCCUPA DI PIù è IL QUARTO, QUELLO SUL LEGITTIMO IMPEDIMENTO?).
Sostengono alcuni che il nucleare ci serve, per abbattere i costi dell'energia che importiamo, e rilanciare l'economia. Tipica risposta da economicisti (un po' cialtrona, in verità). Prima cosa: il nucleare costa, ha costi di ralizzazione altissimi (denaro che andrà alla Francia) e le ricadute positive si vedranno tra anni.
Dicono, poi, che tanto proprio dai francesi compriamo la loro energia nucleare: ma allora, se è così un pessimo affare per noi, perchè vogliono venderci le centrali?

Non abbiamo altre risorse naturali. Noi, in Italia, le risorse naturali ce le abbiamo: il sole, e anche il vento. La Germania, nonostante dichiarazioni così perentorie vadano normalmente prese con le molle, ha deciso di liberarsi del nucleare e di puntare sulle rinnovabili. Non è sola ad avere problemi con il nucleare: il Regno Unito (la notizia ha un paio di anni) vedrà circa il 40% delle proprie centrali diventare obsolete o esaurirsi: rimpiazzarle non sembra così cost effective da escludere alternative (società britanniche investono nell'eolico in Sicilia, infatti).
Le rinnovabili non danno risultati soddisfacenti. Per forza. Il denaro non cresce sugli alberi, si deve quindi prendere una direzione: il nucleare ha costi di realizzazione altissimi, mentre la ricerca sul solare (anche in Italia) dà ottimi risultati; va da sè che con le briciole che si dedicano alle energie alternative i risultati sono scarsi. Cosa si potrebbe ottenere con investimenti adeguati?
Tuttavia credo il quesito sul nucleare stia funzionando da specchietto per le allodole: Berlusconi tace opportunamente quello sul legittimo impedimento (e non se ne parla: evidentemente gli italiani e le sinistre Sinistre stanno guarendo dall'ossessione.. o sono forse più interessati al futuro). Per non correre rischi, tuttavia, viste le preferenze in calo è meglio non calmare le acque...
A proposito di acqua. C'è tanta disinformazione in giro. Trovo pretestuose e infondate le motivazioni di quelli che si richiamano alla migliore efficienza del privato: Autostade per Italia, Ferrovie dello Stato ricordano qualcosa? La concorrenza, si protrebbe rispondere, farebbe da giudice naturale, dove si è vista finora? Però, un acquedotto non è un telefonino cellulare. A chi verrebbe in mente di costruire un altro acquedotto per entrare in concorrenza? La Francia, Parigi in testa, aveva già provato la privatizzazione dell'acqua: risultato fallimentare, sono già ritornati sui propri passi. A Napoli (udite udite!!) l'azienda municipalizzata che si occupa dell'acqua è in attivo da anni, e le bollette restano basse. Inoltre è proprio il fatto di dipendere da organi eletti democraticamente che l'accountability viene garantita, non il contrario, come si vuol far credere. Pensare a FS, Alitalia e Autostrade: dirigneti mandano aziende a picco ma non se ne vanno, anzi si aumentano lo stipendi (nel caso degli aerei si potrebbe pensare che fosse fatto apposta per "regalarla" ai privati). Come mai ci si ostina ancora a non capire, e mi rivolgo soprattutto qanti si appellanno a dio-mercato, che ci sono beni primari (necessari) e altri secondari?!?
Se ho sete, o mi sento male, o devo studiare, o devo andare al lavoro, non ho scelta: questi sono diritti, sanciti dalla Costituzione. Un servizio pubblico viene chiamato così per un motivo, non è vendere noccioline (le privatizzazioni degli anni novanti erano un requisito fondamentale per entrare in UE, sono state fatte di fretta e, non tutte, però male - i problemi successivi li ha creati la connivenza tra privati e politica). Altra cosa è garantire ai privati l'ingresso nel mercato a fianco del pubblico (si trovassero l'acqua loro e vedessero se gli conviene fare un acquedotto... oops! chi mi sa dire l'ammontare annuo dei diritti di concessione delle fonti la cui acqua, imbottigliata, arriva sulle nostre tavole? - tra l'altro con emissioni di CO2 allucinanti e idiote, per un paese che ha ottimi acquedotti).
Il quarto quesito, quello, ripeto, sul LEGITTIMO IMPEDIMENTO, ha bisogno di poche parole. Ma è meglio tenere presente che VOTANDO Sì al quesito SI SCONGIURA LA POSSIBILITà CHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (che adesso è SILVIO BERLUSCONI, che HA VARI PROCESSI A CARICO) più altre cariche scelte (a casaccio) NON SIANO PIù UGUALI ALI ALTRI CITTADINI DAVANTI ALLA LEGGE, inoltre esistono già leggi che proteggono i rappresentati dei cittadini (cioè i PARLAMENTARI, gli altri, è bene ripetere, non rappresentano un cazzo, sono nostri salariati).

Infine, alcuni, diffidano del referendum con il seguente ragionamento. Berlusconi (per tal motive detto il Caimano) si è fatto forte del consenso popolare, quindi la democrazia diretta non funziona, il popolo sbaglia. SBAGLIATO!!! e coglione, e in malafede, è chi lo pensa. DELLA DEMOCRAZIA CI SI PRENDE CURA, SOPRATTUTTO GARANTENDO IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE. Il cittadino DEVE crescere, oltre che essere messo in condizione per farlo. Il problema di Berlusconi è, o forse era, visto come sono andate ultimamente le cose, il suo strapotere mediatico. IL CONFLITTO DI INTERESSI è IL PROBLEMA, non la democrazia.
Ma tanto, a quanto pare, le televisioni non servono più a un granché: in Italia si agita lo spettro di cittadini più attivi e partecipi nella ricerca di informazioni, e altri che si sono rotti il cazzo, o più semplicemente, sono stanchi. Spesso ho constatato che è meglio fare da sè, che aspettare che qualcuno ti dica di fare. Quindi che importanza ha se la TV pubblica non dedica spazi di approfondimento ad un referendum, che è bene ricordato, nascea da iniziativa popolare?
In fondo sono più importanti gli spot del cazzo sponsorizzati dall Presidenza del Con(s)iglio dei Ministri, quelli contro la ddroga o sul valore dello sport (LO SAPEVATE?: [mi hanno detto che] vanno in onda in egual misura sia su RAI che MEDIASET e LA7, MA QUESTE ULTIME VENGONO PAGATE, e sono soldi fuori del bilancio). Chiedere il giusto è giusto, ovvero che del referendum se ne parli...

e sia, tanto io  la tivvù non ce l'ho manco (vabbè che quando vado dai miei mifaccio di tiggì[tre] e ballarò etc)... e spero che il "convitato di vetro (o, ormai, di lcd)" delle nostre case se ne vada all'inferno, portandosi chi vuole lui (il pres.del.cons.?)

2 commenti:

 
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