domenica 25 marzo 2012

uomini, topi e domeniche


la domenica qua mi manca la domenica. non aiuta il fatto che qua sarebbe lavorativa, neanche il fatto che sono due anni che dedico buona parte del fine settimana a smaltire il mio carico di lavoro. sarà complice internet, che mi esplode per kilometri e mi riporta al cospetto del mare di pratiche e rituali domenicali di amici, conoscenti, ma anche sconosciuti, più o meno compatrioti. sarà anche che sono ritornato l'altro giorno e sono ancora caldo della mia donna. sarà anche che non ho voglia di lavorare, vista l'aria che tira...

giovedì 8 marzo 2012

8/3 visione ludico-buddo-pacifista-queer


mentre alessando è al caffè, curvo sul tavolino tutto intento a scrivere la sua robaccia, io mi annoio e guardo intorno...
è così che ho avuto la mia visione per la festa della donna.
niente uomini al guinzaglio, o sottoposti ad una annuale corvée di falso rispetto, imposto per convivnenza civile e bigiamente dissimulato. neanche torme di donne in libera uscita che infilano banconote negli slip di spogliarellisti che sbocciano da improbabili costumi, con i loro addominali tanto piatti da appare irrealistici, irrealizabbili.
niente storie di veli, barbe, religioni andate ad aceto e patriarchi uterini. sono noiose, ripetitive fino a sembrare false (il potere è nel discorso in sè, non nell'oggetto del discorso - ma oggi non ho voglia di dilungarmi sull'argomento).
è andata semplicemente così:

martedì 6 marzo 2012

senza la cucina di mammà...

oggi all'università. per l'incontro settimanale con quel gentilissimo ed entusiasta (nonostante tutto) professore con cui mi occupo di (quasi) tutt'altro rispetto a quello che dovrei fare in realtà. cose che capitano quando si ha bisogno di soldi...

domenica 4 marzo 2012

memoria: correre


mi ricordo esattamente perchè avevo cominciato a correre. non avevo ancora smesso di fumare, al momento non mi importava un granché.
ad un certo punto mi ero reso conto, non so neache bene come, che c'era qualcosa che mi impediva di uscire dal pozzo che mi ero scavato intorno. mi riempivo di rancore, a furia di guardare gli altri che se ne erano andati avanti per i fatti loro. e io che cercavo di capire come diavolo facessero, mentre non facevo altro che annaspare, con la cieca ostinazione del mulo, ma senza la sua imperscrutabile saggezza.
il punto debole erano le gambe. la fatica. non ne potevo più di contenermi, per paura di non farcela, che non avrei saltato il salto, o tenuto il ritmo. per paura che mi facesse male. che mi venisse detto ancora che ero sbagliato, di ripetermelo una volta di più.

sabato 3 marzo 2012

tav. guardata da sotto.


primo: la repressione mi fa schifo. quando si picchia chi protesta, indipendemente dalla condivisibilità delle loro opinioni, qualcosa non va. e si intravede la volontà di non farla andare.

ora: dall'egitto seguo la vicenda NOTAV, principalmente su facebook, ho letto pochi articoli. c'è qualcosa che mi rende perplesso. che non capisco. più che una nota è una richiesta: aiutatemi a capire.

giovedì 1 marzo 2012

davvero profondo, il mare


con la forza di un pugno chiuso e di un sorriso/
corri insieme agli altri a cercare il tuo futuro/
che adesso è proprio tuo/

 
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